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La Teoria dei Giochi di Nash e le Separazioni Conflittuali

Un uomo e una donna giocano con gettoni colorati

Alle coppie in separazione mi capita di far immaginare questo gioco: abbiamo un gettone con una faccia bianca e l’altra rossa, e possiamo giocarlo con un partner, senza sapere quale faccia sceglierà l’altra persona. Se abbiamo giocato rosso e l’altra persona bianca, vanno 2 punti a noi e nessuno al nostro rivale. Se entrambi giochiamo bianco, 1 punto a testa. Ma se entrambi giochiamo rosso, nessun punto per entrambi. Come ci regoleremo? Se il gettone rosso è un comportamento aggressivo/assertivo e quello bianco uno di ascolto o di composizione del conflitto, troveremo un punto di equilibrio per massimizzare le risorse del sistema o cercheremo sempre il guadagno personale?


La Teoria dei Giochi di Nash offre un framework interessante per analizzare le separazioni conflittuali, anche se con alcune importanti sfumature. Fondamentalmente, la teoria dei giochi studia le interazioni strategiche tra individui razionali che cercano di massimizzare i propri benefici. Nelle separazioni, gli attori sono i coniugi e le mosse sono le loro decisioni riguardo la divisione dei beni, l'affidamento dei figli, gli alimenti e altri aspetti cruciali della loro vita futura.

 

L'Equilibrio di Nash nelle Dinamiche di Separazione

 

In una separazione, un Equilibrio di Nash si verificherebbe quando nessuno dei due coniugi può migliorare il proprio risultato cambiando unilateralmente la propria strategia, data la strategia dell'altro. In altre parole, entrambi i partner avrebbero scelto la loro migliore risposta alle decisioni dell'altro, creando una situazione di stabilità strategica. Nel caso sopra, rispondere sempre con un gettone bianco.

 

Nelle separazioni conflittuali, entrambi i coniugi hanno interessi individuali spesso contrastanti, come ottenere la quota maggiore dei beni o mantenere l'affidamento principale dei figli, ma le loro decisioni sono profondamente interdipendenti. La scelta di uno influenza direttamente il risultato dell'altro, creando una complessa rete di interazioni strategiche. Spesso i coniugi non hanno tutte le informazioni sulle reali preferenze o sulla disponibilità dell'altro a cedere su certi punti, rendendo difficile prevedere le mosse successive e raggiungere un equilibrio stabile.

 

Le minacce e le promesse diventano strumenti strategici potenti in questo contesto. Una minaccia come "Ti porterò in tribunale per ogni centesimo" o una promessa come "Se siamo ragionevoli, potremmo risolvere tutto velocemente" possono influenzare significativamente le decisioni di entrambe le parti. Gli avvocati assumono un ruolo cruciale in questo gioco, agendo come consiglieri e negoziatori che influenzano attivamente le strategie dei loro clienti.

 

Questo approccio analitico presenta sicuramente dei vantaggi: fornisce una lente per analizzare le dinamiche del conflitto in modo strutturato, identificando le possibili strategie e i relativi payoff. Può aiutare a prevedere esiti stabili dove nessuna delle parti ha un incentivo a deviare unilateralmente e sottolinea l'importanza della negoziazione e della ricerca di soluzioni che tengano conto degli interessi di entrambe le parti, anche se in conflitto.

 

I Limiti dell'Approccio Razionale

 

Tuttavia, l'applicazione della Teoria di Nash alle separazioni conflittuali presenta diverse limitazioni significative che non possono essere ignorate. La più evidente riguarda l'assunzione di razionalità: la teoria dei giochi presuppone che gli attori siano perfettamente razionali e agiscano sempre per massimizzare la propria utilità. Nelle separazioni reali, le emozioni come rabbia, dolore e risentimento giocano un ruolo enorme, spesso portando a decisioni irrazionali o controproducenti che nessun modello puramente razionale può prevedere.

 

Quantificare i payoff in una separazione è estremamente complesso. Non si tratta solo di denaro, ma anche di tempo con i figli, reputazione, benessere emotivo e altri fattori difficili da misurare e confrontare. Le separazioni sono spesso giochi a somma non zero, proprio come l'esempio sopra, dove non necessariamente il guadagno di uno è la perdita dell'altro. Esistono possibilità di risultati mutuamente vantaggiosi, come una buona co-genitorialità, che la semplice ricerca di un equilibrio di Nash potrebbe non riuscire a identificare.

 

 

Conclusioni

 

In sintesi, la Teoria dei Giochi di Nash offre uno strumento concettuale valido per inquadrare le separazioni conflittuali come interazioni strategiche. Può aiutare a comprendere perché certe dinamiche si sviluppano e perché le parti potrebbero trovarsi bloccate in situazioni sfavorevoli per entrambe. Tuttavia, è cruciale riconoscere i suoi limiti, specialmente per quanto riguarda l'assunzione di razionalità e la complessità di quantificare i "payoff" emotivi e relazionali.

 

Nelle separazioni reali, l'intervento di mediatori e professionisti del diritto che promuovano la cooperazione e la ricerca di soluzioni win-win (o quantomeno meno lose-lose) spesso si rivela più efficace rispetto alla sola ricerca di un equilibrio strategico basato sulla massimizzazione dell'interesse individuale.


Sarebbe interessante esplorare come la mediazione familiare, ad esempio, possa modificare la struttura del gioco per favorire esiti più costruttivi, andando oltre la semplice ricerca di un equilibrio puramente strategico e riconoscendo la natura profondamente umana ed emotiva di queste situazioni.

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